La storia la conosciamo tutti, ovvero quella di Pinocchio, con i personaggi improbabili e simbolici che animano il libro di Collodi, ed è il racconto dei passi a volte goffi, a volte lucidi che tutti facciamo per addentrarci in una realtà dalle mille facce, il racconto della maturazione conquistata attraverso esperienze gioiose e amare. Ma è anche qualcosa di più, è Pinocchio raccontato da un punto di vista nuovo: quello di un disabile, di un "bambino diverso". E allora chi vorrà andare oltre il livello della favola scoprirà in Geppetto le emozioni, le speranze e le paure del genitore di fronte alla prepotente diversità del bambino desiderato. Nei Carabinieri l'irrazionale rimorso dell'aver generato una vita che non avrà le opportunità e le soddisfazioni di altre; nel Grillo Parlante la coscienza paternalistica di chi vuole assorbire il diverso nella società, ma per controllarlo, senza mai voler guardare il mondo coi suoi occhi. Il nostro Pinocchio dovrà guardarsi da rappresentanti di associazioni (Una Volpe e un Gatto) che sotto una patina filantropica o "sociale" partecipano all'inesorabile meccanismo economico o addirittura sfruttano e truffano un miope assistenzialismo; dovrà guardarsi da psichiatri (Una Fata) che somministrano terapie tranquillanti ma sono incapaci di vedere l'umanità dietro il disagio; dalle categorie stereotipate con le quali un certo clero guarda il mondo (Una Lumaca) senza essere in grado di capirne i bisogni e indicare un percorso. Dovrà guardarsi dalla scorciatoia dell'istituto (Il Paese dei Balocchi) recinto di uguali perché diversi, in cui si paga un surrogato di normalità con la perdita di dignità e di coscienza di sé, con la rinuncia ad arricchire e disturbare il mondo con la propria diversità.
Poi ci sono i sentimenti ed i problemi di Pinocchio a volte esasperati dal disagio, ma pur sempre gli stessi di ciascuno di noi: (Il naso) la sessualità vissuta con urgenza e confusione, a volte con senso di colpa, la Solitudine di chi non trova né compagni di strada né risposte né conforti, ma solo "...nostalgia/ senza età/ per un ricordo di felicità/ che chissà/ se l'hai provata mai", la speranza (Un Colombo) di poter volare oltre i limiti di questa vita, la depressione e lo sconforto (Una Balena) nel cui grande ventre "sei solo nel vuoto/ tremendo ed ignoto".